LA REALIZZAZIONE DEL TAPPETO ERBOSO CALCISTICO

LA PROGETTAZIONE DEL CAMPO DA CALCIO
Nella progettazione di un campo di calcio, e' necessario effettuare uno studio preliminare, considerando le molteplici variabili in gioco e allo scopo di garantire i migliori risultati, sia come durata nel tempo, sia in termini di costi di manutenzione. Va notato che vi e' una forte correlaziona tra aspetti prettamente fisio-fitopatologici e una corretta interpretazione delle tecniche costruttive (fin dallo studio preliminare) del suolo/substrato su cui insiste il manto erboso: nello specifico, si puo' affermare che un terreno adeguatamente drenato e con caratteristiche pedologiche favorevoli all'erba, unitamente a un'attenta distribuzione delle strutture circostanti, infrastrutture edili fra cui tribune, coperture, ecc, permette il miglior sviluppo vegetativo e, di conseguenza, il raggiungimento di un equilibrio. Cio e' condizione fondamentale per cautelarsi da un futuro altrimenti condizionato da un crescendo di interventi curativi e/o correttivi. Lo studio preliminare, la progettazione e l'esecuzione ottimale dell'opera permettono, nei termini consentiti, il controllo dei fattori limitanti (umidita', insolazione, temperatura, caratteristiche fisico-chimiche del terreno) e, con questo, un notevole vantaggio economico e pratico del saldo della gestione manutentiva. Si propone di seguito una disamina dei parametri fondamentali da considerare per la scelta progettuale di un campo di calcio.

LA SEMINA E LA ZOLLATURA
Ai fini della realizzazione o del rifacimento di un manto erboso, in funzione della stagionalita', si potra' valutare l'opportunita' di utilizzare del seme per eseguire una semina diretta o, in alternativa, rotoli e/o zolle prevegetate. Per determinare le differenze sostanziali e poter scegliere la soluzione piu' rispondente alle diverse esigenze, si ritiene utile evidenziare le caratteristiche di entrambe le tecniche.
Nel caso della semina diretta, una prima considerazione obbligata va riferita all'aspetto climatico: i valori termici condizionano in assoluto la germinazione, con limiti, pur variabili, tali da circoscrivere il periodo utile dell'intervento ai soli mesi primaverili o autunnali (loietti e poa) ed estivi (gramigne). Questa prima fondamentale limitazione si perquote sui tempi di fruibilita' del manto erboso. Riferendo l'utilizzo alla maturita' dell'erba, soprattutto in termini di adattamento al calpestio. E' risaputo come un campo di calcio seminato debba osservare un periodo di attesa circa 12 mesi prima di poter sopportare un'attivita' agonistica costante e programmata. L'indicazione che ne deriva e' una valutazione attenta e preventiva di aspettative e finalita' relazionandole correttamente ai tempi vegetativi.
All'immaturita' di un tappeto erboso vanno associati alcuni importati caratteri:
- maggiore sensibilita' nei confronti di patogeni e parassiti, che sfruttano barriere immunitarie ancora impreparate e tessuti particolarmente freschi;
- tutti gli interventi manutentivi devono osservare criteri di massimo rispetto per limitare i possibili danni meccanici sul tessuto vegetale delicato;
- nelle fasi di controllo degli infestanti, si avra' ipersensibilita' nei confronti dei vari interventi di diserbo di pre e post-emergenza;
- parte degli elementi fertilizzanti utilizzati nei programmi fogliari possono risultare caustici e devono essere opportunamente calibrati.

Gli aspetti positivi di una semina diretta sono comunque molteplici: innanzitutto, si potra' contenere il costo della realizzazione e la grossa differenza rispetto alla zollatura e' in fondo proprio questa. Allo stesso modo si evitera' il rischio di creare stratificazioni di top soil legate alla posa di zolle con terreno fisicamente diverso da quello sottostante. Per contro, sono innegabili i vantaggi derivanti all'uso di zolle in ambito di realizzazioni calcistiche:
- nessun vincolo climatico alla posa, escludendo i soli momenti di freddo o caldo estremo;
- immediato riscontro estetico;
- fruibilita' totale in brevissimo tempo, soprattutto utilizzando zolle in spessore;
- possibilita' di eseguire normali pratiche agronomiche, senza particolari limiti, avendo un prato praticamente maturo;
- minor suscettibilita' all'ingresso e consolidamento di erbe infestanti;
- naturale e veloce adattabilita' a eventuali variazioni delle condizioni climatiche o manutentive;
- recupero rapido di realta' altrimenti difficili, come ad esempio zone ad alta intensita' di gioco.

E' chiaro che, per garantire la qualita' del prodotto, ci si dovra' affidare alle capacita' tecnico produttive del fornitore vivaista, quale garanzia del rispetto di corrette pianificazioni fitosanitarie e manutentive, nonche' dell'assenza totale di patogeni o infestanti nel prodotto finale inoltre, diviene fondamentale la qualita' e la tipologia del top soil su cui le zolle vengono coltivate, per permettere la continuita' con il substrato su qui verranno posate. In tal senso, la granulometria del top soil delle zolle e quella del substrato di posa devono essere molto simili, per evitare stratificazioni e compromettere all'origine l'approfondimento radicale, l'infiltrazione idrica e la risalita capillare.
In generale, sono da preferirsi zolle prevegetate su terreni sabbiosi o quantomeno su terreni adeguatamente corretti per giungere a caratteristiche prossime all'ideale: cioe' percentuale in sabbia non inferiore al 70%, rispetto di precisi parametri granulometrici e di spigolosita'.
Si specifica che la loro dimensione varia a seconda della destinazione. Per un campo da calcio, si utilizzano preferibilmente zolle di dimensioni 0,7-1,2 per 10-15 m, meglio definite come big roll, aventi uno spessore variabile da 2 a 5 cm, a seconda della destinazione, e ricavate dal vivaio con apposite attrezzature dotate di una lama che taglia in senso orizzontale e verticale, solleva la zolla tramite l'ausilio di un nastro trasportatore e la arrotola formando dei grossi cilindri (i big roll per l'appunto).
I big roll, per mantenere l'erba pulita e il giusto grado di umidita', possono essere avvolti da un film plastico o da una rete di contenimento.
Qualunque sia la tecnica di inerbimento scelta, prima di eseguire la realizzazione del tappeto erboso calcistico e' necessario preparare il substrato effettuando meccanicamente l'affinamento e la correlazione adeguata del terreno. Per supportare lo sviluppo dei germinelli o la propagazione delle radici delle zolle prevegetare, si deve incorporare al substrato un fertilizzante NPK con alto titolo fosfo-potassico e basso titolo azotato.
Tipicamente si usano fertilizzanti con rapporto NPK 1:2:3 o 1:2:2, comunque sempre secondo quanto ricavato dai dati ottenuti dall'analisi del substrato. La lavorazione del terreno viene fatta utilizzando un erpice rotante dotato di denti o spatole verticali, e seguita da passaggi ripetuti con rullo opportunamente dimensionato per la corretta compattazione e rifinitura. Quest'ultima si effettua mediante passaggi di rete autolivellante o, manualmente, con rastrelli. La semina puo' essere effettuata con macchina seminatrice a caduta o a righe. Per garantire una maggior copertura del seme e la massima germinazione, dopo la semina, si consiglia di effettuare un top dressing con sabbia silicea, la stessa usata per la correzione granulometrica del terreno o con del terriccio in mix. Per l'operazione di zollatura, una volta effettuata la correzione del substrato, si interverra' per raggiungere un corretto livello di compattazione e planarita', avendo cura di dare al substrato la giusta consistenza tramite costanti rollature alternate ad affinamenti superficiali ed eventuali bagnature.
E' noto che, nell'inerbimento con zolle prevegetate, risultati insoddisfacenti sono spesso collegabili ai cedimenti e alla comparsa di microavvallamenti, con perdita di planarita' e gravi conseguenze alla successiva attivita' manutentiva. A questo si aggiunga l'effetto scalping. Gli eventuali abbassamenti superficiali, derivati da una scorretta preparazione del fondo di posa delle zolle, risultando difficilmente recuperabili.
La fase di compattamento in fase di pre-semina o posa e' molto delicata, in quanto, al termine della stessa, si dovra' garantire il corretto grado di porosita' del terreno, pertanto di consiglia di prestare attenzione al fine di non eccedere con le rollature. Ultimata la preparazione del terreno, si andra' a valutare il grado di umidita' della zolla da posare, la quale dovra' risultare né troppo elevata né troppo bassa: nel primo caso, tenderebbe a deformarsi o sfaldarsi durante la posa, nel secondo caso comporterebbe problemi di carattere plastico e di recupero dello stress vegetativo.
Per la posa pratica, le tecniche vengono gestite normalmente da ditte specializzate che garantiscono assenza di scarti e uso di macchine professionali smoventi, che avanzano posando e accostando le zolle le une alle altre, in forma sfalsata, poiche' e' indispensabile evitare la presenza di fessure tra le zolle, negative dal punto di vista estetico e responsabili di dissecamenti del tappeto erboso in prossimita' dei bordi. Nell'eventualita', si puo' ovviare a tal inconveniente effettuando un top dressing con sabbia silicea o terriccio in mix a completo riempimento delle fessure.
Il programma irriguo risulta fondamentale per l'esito finale.
Come in generale per tutti gli impianti in erba, anche per la semina del campo da calcio e' necessario effettuare delle bagnature leggere e ripetute, durante la giornata, per tutto il periodo della germinazione, in modo tale da garantire al seme la corretta umidita'; diversamente, per la posa delle zolle, la bagnatura dovra' precedere la posa, contribuendo al pronto attecchimento. In entrambi i casi, si giungera' gradualmente, entro alcuni giorni, agli standard irrigui di un prato maturo ed insediato. Ultimata la semina o la posa, e' inoltre buona norma effettuare trattamenti anticrittogramici preventivi, utilizzando principi attivi quali prochloarz, propiconazolo, tolclofosmetile e propamocarb, singoli o in miscela, in base alla fase climatica attraversata.
Le fertilizzazioni fogliari meritano un cenno particolare: l'apporto di macro, meso e microelementi e la loro assunzione tramite gli stomi cuticolari diviene fondamentale per un rapido superamento del periodo di stress di post-semina o trapianto d'un qualsiasi manto erboso; l'impiego congiunto di ormoni quali le citochinine e di zinco ammonio acetato (ZAA) contribuisce a irrobustire e a stimolare la crescita e l'attecchimento radicale.
Si evidenzia che anche il primo taglio e' fortemente condizionato dal periodo climatico; ad ogni modo, si puo' genericamente collocare dopo una decina di giorni dalla posa e a una ventina dalla semina e dovra' ripetersi con cadenza minima settimanale per almeno due mesi. E' consigliabile effettuare i primi tagli con un'attrezzatura a taglio rotativo e raccolta simultanea del materiale di risulta per poi passare, gradualmente, a un taglio di tipo elicoidale.

LA MANUTENZIONE DEL TAPPETO ERBOSO CALCISTICO
E' possibile mantenere un elevato livello estetico e funzionale nella quasi totalita' dei campi da calcio realizzati in erba, tuttavia appare pero' evidente come il livello di manutenzione vari soprattutto in funzione dei caratteri del top soil e dell'intensita' e frequenza di utilizzo delle superfici. Spesso infatti si deve affrontare il problema di campi intensamente sfruttati in condizioni climatiche a volte proibitive.
Nella manutenzione, occorre conciliare le esigenze del calendario sportivo con l'effettiva capacita' di adattamento del tappeto che, specie nel periodo invernale, risente delle peggiori condizioni climatiche.
Il greenkeeping del tappeto erboso calcistico riflette in parte le pratiche standardizzate per la gestione di un manto erboso generico, ma al contempo assume caratteri del tutto particolari.

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